– Ciao e finalmente di nuovo insieme!
Lo so che ultimamente vi sto trascurando, ma ormai il tempo è tiranno, e una delle cause è la mia Bambina!
Eh sì, la mia “Sardinan Camera” mi appassiona proprio tanto, e quindi ci stò dietro cercando di conoscere tutti i suoi stupendi segreti. Perchè sembra facilissima da usare, ma se si vuole ottenere una serie di fotografie con gli stessi parametri di luminosità, contrasto e dettaglio, non bisogna demordere.
Ormai so dove si può inciampare, e i punti più critici sono la luce e la temperatura; la luce incide in modo considerevole, soprattutto nelle giornate variabili e col cielo grigio… è la situazione peggiore, in quanto costringe a frequenti cambi di impostazione dei parametri di scatto e ancor di più in fase di conversione da negativo a positivo.
La temperatura dal canto suo incide in modo considerevole nel tempo di sviluppo, e considerando che col chimico ILford PQ diluito 1:4, sino a pochi giorni fa con 20°C in camera sviluppavo per 90 secondi, ora con punte di quasi 30 gradi, lo sviluppo è ridotto a circa 45 secondi!
Ora ovviamente devo allungare la diluizione e portarla a 1:9 se non altro per controllare meglio la fase di sviluppo. Comunque passando da 20 a 30 gradi centigradi, il tempo di sviluppo è praticamente dimezzato.
Queste che potete vedere sono alcune delle foto realizzate con la “Sardinian Camera”; ovviamente sono i primi risultati e anche se hanno dei difetti mi piacciono lo stesso. Vedere una foto che esce da questa scatola di legno ha un sapore diverso, un salto nel passato.
Ora vi lascio alle foto e se volete ci rivediamo prossimamente. Ciao!


















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