Ciao a tutti e ben ritrovati, anche se in questi giorni ho dovuto trascurarvi un pò.
Ultimamente, mentre visitavo un mercatino dell’usato in città, mi sono imbattuto in un banchetto di buon materiale, e tra le diverse cose esposte c’erano una decina di fotocamere, dalle box alle folding medio formato, alle polaroid; ma una in particolare mi ha colpito: era lì che mi faceva l’occhiolino, e non ho resistito.
L’ho controllata accuratamente, sia i meccanismi di regolazione orizzontale e verticale, sia l’otturatore, diaframma, e indugiando abbastanza sul soffietto, proprio perchè è la parte più delicata di una fotocamera folding… ho messo la fotocamera al sole e ho guardato dentro il soffietto per vedere se vi erano dei punti di luce… perfetto!
Ovviamente la fotocamera aveva un pò di polvere dentro le lenti e il vetro smerigliato un pò opaco; ma tutto normale e riparabilissimo, ma ovviamente il venditore, visto che glielo facevo notare, e visto anche che me ne intendevo, ha deciso di farmi anche un buono sconto!
La fotocamera non ha etichetta, ma dalle mie ricerche dovrebbe trattarsi della ERNEMANN HEAG, del 1925, poco prima che insieme a ICA, GOERZ e CONTESSA NETTEL si fondesse con CARL ZEISS dando vita al colosso ZEISS IKON.
Portata a casa, ho smontato l’obiettivo, composto da una parte anteriore, con due lenti, e una seconda parte dopo l’otturatore, sempre composto da altre due lenti.
L’otturatore, ovviamente è di tipo centrale, ha tre velocità di scatto, di 1/25, 1/50, e 1/100 di secondo, oltre alla posa B, e inoltre ha anche la posa T, ovvero, premendo una volta il pulsante di scatto si apre l’otturatore, e si richiude solo premendo una seconda volta. Il diaframma è composto da ben 10 lamelle, cosa che genera un bel cerchio, e ha un campo di apertura da f 6,3 a f 36. La focale è di 135 mm.
Il soffietto non si allunga automaticamente, ma una volta abbassata la paratia anteriore, si premono le due leve a pressione e si fa scorrere, tirandolo in fuori sopra la lunga rotaia in metallo.
Con una manopola laterale poi si focheggia in modo molto preciso, ovviamente guardando attraverso il vetro smerigliato posteriore.
La standarta anteriore, inoltre, è dotata di regolazione orizzontale e verticale, cosa che permette un riallineamento delle fughe prospettiche.
Posteriormente aprendo lo sportellino rivetito in pelle, si accede al vetro di messa a fuoco, cosicchè, dopo aver composto e messo a fuoco l’immagine, si sostituisce con il portalastre e si scatta!
Lo stato generale è veramente buono, e ora ci vorrebbe qualche scatto per testarla live.
Stavo pensando di adattare un dorso Polaroid e usare le istantanee della Fuji…
Eccovi le immagini di questa splendida 88enne!

















3101 Total Views 1 Views Today