La regola di Scheimpflug
Quando il piano su cui giace il soggetto (S), il piano nodale posteriore dell’obiettivo e il piano focale si incontrano in un unico punto (P), si ottiene la piena messa a fuoco del soggetto. Questa condizione si ottiene basculando convenientemente la piastra portaottica e/o il dorso dell’apparecchio. Si veda la seguente illustrazione:
Nella figura 1 vediamo come la camera lavori a movimenti azzerati. Per quanto estesa, la profondità di campo (pdc) non riesce a coprire interamente il soggetto S. Nella figura 2, al contrario, la standarta anteriore è stata basculata sull’asse verticale in modo che il piano del soggetto S, il piano nodale posteriore dell’ottica e il piano focale si incontrino tutti in un unico punto P. Il soggetto S risulta così perfettamente a fuoco indipendentemente dal diaframma utilizzato. Questo consente non soltanto una migliore nitidezza anche a forti ingrandimenti, ma anche l’utilizzazione del diaframma ottimale (quello al quale l’obiettivo lavora meglio), senza rischiare perdite di nitidezza dovute alla diffrazione.
Ovviamente ci sono sempre i limiti dovuti all’apertura dellottica utilizzata e al formato della pellicola, poichè a certi angoli di inclinazione delle standarte potrebero verificarsi dei tagli nell’immagine.
Qua sotto alcune delle ottiche che andrebbero impiegate, tenendo conto sia del supporto, sia del tipo di fotografia che andremo a eseguire.
Focali consigliate per il formato 4×5″ (10×12 cm)
Tipo di lavoro | Focali consigliate (in mm) |
---|---|
Riprese generiche in esterni | 180, 210, 240 |
Architettura, interni | 65, 75, 90 |
Prospettive, panorami | 135, 150 |
Pubblicità, still life | 210, 240, 300 |
Ritratto | 240, 270, 300 o superiori |
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