Meopta Magnifax II – Le prime prove

Ciao a tutti. Sono finalmente riuscito a provare l’ingranditore, un Meopta Magnifax II, un apparecchio di una solidità impressionante.
L’ingranditore aveva in dotazione una lampada da 250 watt, ma avendo il filamento rotto, ho optato per una lampada spot da 150 watt opaca; ovviamente bisognava verificarne il funzionamento.
Ho preso un rullino 35 mm. che avevo sviluppato tempo fa e l’ho messo nel portanegativi; poi ho cominciato a fare un po di prove con le varie regolazioni, e mi son deciso a fare dei provini con la carta fotografica che avevo disponibile.
Ho usato una carta politenata ILFORD, la multigrade RC IV, in versione lucida, e dimensioni 10×15 circa.
Per fare i provini ho preparato un piccolo supporto che mi consentisse di poggiare la carta sempre nello stesso punto senza dover impazzire per trovare la giusta posizione; inoltre ho usato un piccolo pezzo di nastro adesivo per tenere ferma la carta mentre facevo scorrere il cartoncino di oscuramento.
Anzitutto ricordatevi sempre di fare tutte le regolazioni dell’ingranditore e della parte che volete stampare senza mettere ancora la carta sul piano… la stessa va messa appena prima di accendere l’ingranditore, e in ogni caso sempre con la luce di sicurezza accesa, e almeno a 1 metro di distanza.
L’apertura del diaframma la si può mettere preventivamente a f8, e nel caso si corregge dopo la prima stampa.
Una piccola nota: per effettuare i provini, ed evitare di sprecare della carta inutilmente, si posiziona un foglio di carta fotografica sotto l’ingranditore, e poi si espone la carta a piccole porzioni, a tempi differenti.
Si fa così: si prende un cartoncino o foglio scuro opaco, si accende la luce dell’ingranditore (ricordatevi di spostare il filtro rosso se lo avevate inserito) e si espone per 2 secondi; si sposta il cartoncino da destra verso sinistra di circa 3 cm.
Si espone nuovamente la carta per altri 2 secondi; si sposta nuovamente il cartoncino verso sinistra di altri 3 cm. circa; si espone la carta per 4 secondi.
Si ripete l’operazione di spostamento del cartoncino e si espone nuovamente, ma questa volta per 8 secondi. Per l’ultima volta si sposta il cartoncino di altri 3 cm e si espone la carta per 16 secondi.
Sempre in luce rossa rechiamoci alle bacinelle con i chimici già pronti e iniziamo lo sviluppo; dopo circa trenta secondi si cominceranno a vedere le immagini.
Attendete il tempo corretto (variabile in base ai chimici, alla diluizione e alla temperatura) e poi un passaggio nell’arresto e dopo nel fissaggio.
Appena terminata anche la fase di fissaggio, il risciacquo finale, anche se di breve durata, poichè trattasi appunto di provini.
A questo punto ricaverete una foto con delle bande che variano da un tono più chiaro a uno più scuro; poichè sono state fatte delle esposizioni di valori di tempo crescente, sarà facile individuare quello più adatto alla nostra necessità, o al limite per ottenere un punto di ripartenza per un ulteriore provino.
In questo caso ci troveremo la prima banda, quella più chiara, esposta per 2 secondi, la seconda per 4 secondi (2+2), la terza per 8 secondi (4+2+2), la quarta per 16 secondi (8+4+2+2) e infine la quinta banda per 32 secondi (16+8+4+2+2).
Esponendo con tempi doppi del precedente ci permette anche di correggere facilmente l’esposizione, poiche il passaggio tra uno e l’altro è esattamente equivalente ad uno stop.
Una cosa importante: ovviamente la somma dei tempi non sempre è equivalente… nel senso che, se abbiamo ritenuto giusta l’esposizione di 4+2+2, che darebbe 8 secondi, magari la giusta sarà di soli 7 secondi, o anche di 6,5 secondi… vi spiego il perchè: se tengo accesa la lampada per 2 secondi, poi la spengo e la riaccendo altri 2 secondi, poi la spengo… ecc, il filamento necessita di un certo tempo (centesimi di secondo) per portarsi alla luminosità di regime; ovviamnte se tengo accesa la lampada di continuo, la luminosità sarà più intensa!
E di questo bisogna tenerne conto… e ovviamente anche se metteremo poi dei filtri per correggere la gamma tonale.
Per terminare, altrimenti ci si dilunga troppo, vi lascio alle immagini dei primi provini che ho effettuato, indicandovi le note di esposizione, sviluppo, fissaggio, e anche della temperatura… ovviamente sono solo note indicative.
Inoltre vi lascio anche il link di un ottimo articolo sulla stampa in camera oscura dell’amico fotografo Gino Mazzanobile; andate a vederlo perchè è veramente spiegato bene.
Grazie a tutti… e ci vediamo prossimamente!

 

Provino 1 (Custom)
Provino 1
Exposure: 2″+2″+4″+8″+16″
f. 4,0
Developer: 40 + 250 (water) – 30″
Fix: 40 + 160 (water) – 40″
Lav. 3′ – Temp: 16 °C
Provino 2. (Custom)
Provino 2
Exposure: 2″+2″+4″+8″+16″
f. 16
Developer: 40 + 250 (water) – 30″
Fix: 40 + 160 (water) – 45″
Lav. 3′ – Temp: 16 °C
Provino 3 (Custom)
Provino 3
Exposure: 2″
f. 16
Developer: 40 + 360 (water) – 45″
Fix: 40 + 160 (water) – 45″
Lav. 3′ – Temp: 16 °C
Provino 4 (Custom)
Provino 4
Exposure: 2″
f. 16
Developer: 40 + 360 (water) – 40″
Fix: 40 + 160 (water) – 50″
Lav. 3′ – Temp: 16 °C

Stampa del bianco-nero

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