Fotocamere decentrabili

Ciao a tutti e ben ritrovati. Con questo articolo vorrei anche annunciare la nascita della fanpage su Facebook Fotografismo.it.eu” raggiungibile qui.
Bene, ora veniamo al tema: fotocamere decentrabili; si tratta di fotocamere particolari, abbastanza rare nel formato 35 mm. a parte qualche obiettivo (es. Canon) dotato di movimenti di basculaggio sull’obiettivo, ma comunissime sui formati medio e grande.
Il fatto che la fotocamera abbia la possibilità di basculaggio, implica poter effettuare delle fotografie con caratteristiche particolari, ad esempio nello still life, o nel campo dell’architettura, poichè decentrando l’ottica si modifica la profondità di campo, e il riallineamento delle vie di fuga in architettura.
Oltre ai banchi ottici, ossia fotocamere dotate solitamente di un binario di scorrimento, e due standarte, delle quali almeno una orientabile e basculabile, eistono delle fotocamere specialistiche, quasi sempre costruite per una ristretta cerchia di utenti.
La gestione corretta dei basculaggi, uniti alle regolazioni di decentramento orizzontale e verticale delle ottiche, permette una visione prospettica e di messa a fuoco a dir poco impressionanti; il solo modo possibile, ad esempio per un palazzo, di avere le linee della struttura perfettamente verticali, sarebbe quello di avere la fotocamera distante dalll’oggetto e praticamente allo stesso livello visivo.
Invece, sollevando leggermente la parte anteriore della fotocamera, e regolando la piastra portaobiettivo verso l’alto, magari abbinandolo alla  standarta posta in parallelo alla facciata dell’edificio, le linee da convergenti torneranno parallele. Vi è da notare che una piccola convergenza non disturba l’occchio, e in qualche caso permette una visione armonica.
Naturalmente “quasi” lo stesso lavoro si può fare al computer, ma in questo caso, oltre ad un dispendio di tempo maggiore, il risultato è un peggioramento della qualità fotografica, poichè il software deve ricostruire le parti mancanti.
Poichè l’argomento richiede la conoscenza di leggi fisiche in campo ottico, ho pensato di inserire lo studio dell’azienda Silvestri, produttrice di fotocamere decentrabili oltre a tantissime ottiche e dorsi di prestigio.
Un esempio potete vederlo su queste foto; sono fotocamere sia dotate di un proprio dorso, sia costruite per adattarsi ad altri corpi, tra i quali Hasselblad V, Hasselblad H, Phase One – Mamiya 645, Contax 645, Afi.
Cronologia Fotocamere Silvestri.

SLV

1981 – Fotocamera decentrabile con movimento verticale di 25mm verso l’alto, oppure verso il basso rovesciando il corpo macchina. Decentramento con regolazione micrometrica autobloccante. Dotazione standard per i formati di ripresa 6×7 e 6x9cm con possibilità di passare ai formati 6x12cm e 4×5 pollici. Dorso ruotabile per l’inquadratura orizzontale e verticale e per la disposizione inclinata intermedia. Inizialmente dotata di ottica Schneider Super Angulon 47mm fissa su elicoide di messa a fuoco, gli obiettivi diventano intercambiabili grazie all’uso della baionetta Silvestri.

 

SG612

 

1991 – Fotocamera grandangolare che sfrutta l’ampia visione dell’obiettivo Schneider Super Angulon 47mm. Il corpo macchina è costituito da un rapporto diretto che collega l’obiettivo direttamente sul dorso di formato 6x12cm. Il formato panorama di esposizione 6x12cm è disposto al centro del cerchio immagine prodotto dall’obiettivo di cui si utilizza l’intera visione angolare. Il corpo macchina va completato con il mirino di visione e con l’impugnatura anatomica con scatto flessibile. Una intelaiatura esterna allorno all’obiettivo protegge la sua montatura conferendo al contempo un’estetica accativante all’intera fotocamera.

 

modelH

1992 – Fotocamera decentrabile con movimento verticale di 25mm totali, distribuiti in 15mm verso l’alto e 10mm verso il basso. Decentramento con regolazione micrometrica autobloccante guidata dall’ampio manicotto zigrinato alloggiato tra la base della fotocamera e la montatura dell’obiettivo. Mirino incorporato con mascherine di inquadratura collegate al decentramento dell’obiettivo. Dotazione standard per i formati di ripresa 6×7 e 6x9cm con possibilità di passare ai formati 6x12cm e 4×5 pollici. Dorso ruotabile per l’inquadratura orizzontale e verticale e per la disposizione inclinata intermedia. Livelle e bolle startegicamente disposte per controllare la corretta disposizione del piano immagine. Alcuni dei primi esemplari riportano una targhetta con la scritta Hermes.

 

S4

1994 – Il modello S4 nasce per risolvere i problemi di copertura del formato 4X5 pollici. Dorso standard 4×5” con riduttori 6×9 e 6×12, intercambiabilità dei dorsi con attacco a rotazione breve 8° e attacchi a baionetta o con tavoletta intercambiabile.
Dotata di un soffietto frontale (Flexibellow) che provvede alle funzioni di messa a fuoco e di basculaggio verticale e orizzontale. Con questo accessorio le ottiche possono essere utilizzate senza montatura elicoidale e rendeva possibile l’estensione del fuoco sui due assi ortogonali, facendo uso del basculaggio dell’obiettivo. Alcuni dei primi esemplari riportano la scritta NOVA.

 

T30

1997 – La fotocamera T30 viene presentata al Wiscomm East al Javitz Center di New York nel Novembre 1997. L’evoluzione e l’esperienza dell’ apparecchio fotografico SLV si concretizzano nella fotocamera T30. 30 mm di decentramento in alto con sistema micrometrico autobloccante per adeguarsi alle caratteristiche dei nuovi obiettivi. Possibilità di ribaltamento del corpo macchina alto-basso, con attacco rapido incorporato.
Formato base 6×7 – 6×9, attacco tipo Graflok, aggancio al sistema ruotante con attacco rapido a 4 punti 8 gradi di rotazione, click stop ogni 90 gradi, disposizione del formato nei 360 gradi senza discontinuità, leva di blocco totale della rotazione per sostituire i dorsi. Disponibili dorsi intercambiabili nei formati 6×12 e 4×5″.

 

Bicam

1998 – Con l’avvento della fotografia digitale Silvestri ha iniziato a studiare una fotocamera adatta ad affrontare la doppia esigenza di lavorare con l’analogico ma pensando anche alla conversione alla fotografia digitale, creando una fotocamera compatta, facilmente trasportabile, proporzionata alle dimensioni ridotte dei nuovi sensori ad alta risoluzione. Caratteristiche salienti sono la possibilità di lavorare con obiettivi in montatura elicoidale e baionetta, oppure con un sistema a soffietto (Flexi Bellow Maxi) che apporta alla fotocamera tutti movimenti necessari agli accomodamenti tipici delle fotocamere a banco ottico; decentramento orizzontale, decentramento verticale, bascullaggi ortogonali. Tutto di estrema precisione e con movimenti micrometrici. Dorsi a scamottaggio dotati di schermi di visione e attacchi per i sistemi Hasselblad V, Hasselblad H, Mamiya 645, Contax 645.

 

Bicam-II

2004 – Il corpo macchina Bicam viene rivisitato con un design nuovo ed elegante. Vengono aggiunte una slitta in alto per il montaggio veloce di accessori e per capovolgere il corpo macchina, una slitta in basso per il montaggio del Flexi Bellow Maxi e un aggancio laterale per il portaccessori.

 

S5

2005 – Il prototipo viene presentato in anteprima alla Photokina 2004. Fotocamera a banco ottico classico, nata per la fotografia digitale in studio, dispone di tutti i movimenti di accomodamento micrometrici. La particolarità di S5 Micron è di essere costruita su due blocchi in scorrimento separato che non interferiscono fra loro, permettendo alle due standarte di avvicinarsi completamente fino ad andare a contatto. Questa caratteristica permette l’uso di grandangolari estremi di tiraggio ridotto, con la possibilità di compiere gli accomodamenti altrimenti impossibili. S5 micron è inserita nel prestigioso INDEX 2005 dell’ADI , l’Associazione del Disegno Industriale Italiano, tra i prodotti selezionati per concorrere al premio Compasso d’Oro.

 

Flexicam

2007 – Primo premio Vespucci 2008 per il miglior progetto. Fotocamera molto leggera di assoluta precisione meccanica per l’impiego con dorsi digitali ad alta risoluzione. Si propone con la flessibilità di un mini banco ottico di cui dispone tutti i movimenti di accomodamento essenziali: decentramento verticale, orizzontale, estensione del banco con movimento micrometrico del fuoco, tilt e swing di basculaggio. Flexicam dispone di attacchi tipo T per montare fotocamere Canon EOS e Nikon.

 

Bicam-III

2012 – Fotocamera decentrabile grandangolare modulare Bicam III, dispone di un nuovo movimento di decentramento orizzontale di 15+15mm direttamente inserito nel corpo macchina. Era questa un’esigenza molto richiesta dai fotografi e che viene ora finalmente risolta in modo brillante, con una soluzione di grande precisione e accuratezza, con regolazione del decentramento micrometrico autobloccante tipico del sistema Silvestri.
Anche l’aspetto estetico è stato aggiornato con inserti in legno pregiato inseriti nel corpo macchina. I pomelli migliorati nell’estetica e nella funzionalità completano il restiling.
Nell’immagine il prototipo presentato alla Photokina 2012.

silvestricamera.com/

Data la lunghezza dell’articolo ho pensato di dividerlo in due parti: QUI Fotocamere decentrabili e correzione prospettica troverete tutta la spiegazione tecnica cosi come riportata nel sito della Silvestri.
Non mancate di leggerlo, è veramente interessante, anche se non avete intenzione di acquistare una fotocamera grande formato.
Ciao…
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