Fotografia: ritorno all’atelier

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Fotografia: ritorno all’atelier
Ciao a tutti gli amici e seguaci di fotografismo, e anche a quelli che sicuramente snobbano ciò che faccio!
Non sorprendetevi, ma questo post è una riflessione ad alta voce; proprio poco fa mi sono imbattuto in un post su Facebook che mi ha lasciato sbalordito.
Il fatto: un utente di Facebook, del quale non farò nome e cognome, ha pubblicato un post nel quale dichiara che si sta diffondendo l’usanza, da parte di molti fotoamatori o dilettanti della fotografia, di imparare antiche tecniche fotografiche e di cimentarsi alla realizzazione di fotografie “d’altri tempi”, utilizzando magari tecniche più veloci di quelle del passato e senza magari conoscere tutti i passaggi storici e culturali che hanno portato la fotografia a evolversi.
Questo signore inoltre auspicherebbe che la fotografia dovrebbe essere praticata soprattutto professionalmente, e che i suoi adepti dovrebbero avere le conoscenze culturali, teoriche e tecniche fortemente radicate, per far si che la professione di fotografo torni a essere come un tempo, praticamente una fotografia d’elite.
In pratica, secondo me, dopo la democratizzazione della fotografia, si tornerebbe nuovamente all’atelier; soltanto i facoltosi potrebbero farsi fare un ritratto fotografico o permettersi di fare il servizio fotografico del matrimonio dei figli!
Inoltre non si considera che anche Niepce, Daguerre, Talbot, Archer e tanti altri che sarebbe lungo elencare, non erano fotografi professionisti, (proprio perchè la fotografia non esisteva come professione ma era pura sperimentazione) anzi, provenivano tutti da settori completamente diversi.
Un altro appunto che questo signore fa nel post, riguarda sempre chi ha cominciato ad occuparsi di fotografia con l’uso di antiche tecniche, sempre sperimentando e imparando la tecnica, magari senza avere il bagaglio culturale che riguarda il periodo storico del processo medesimo, (tra questi ci sono anche io sicuramente) e proponendo poi i lavori realizzati a mostre o esposizioni; in pratica potrei pensare che un pittore che si impegna e prova una tecnica, magari del passato, non possa poi esporre i suoi quadri perchè non ha studiato la storia dell’arte relativa al periodo della tecnica in questione.
Non mi ritengo un fotografo, specialmente professionista, poichè non ho nessuna tessera rilasciata dall’associazione fotografi, ritengo di avere molte lacune, come anche altri del resto, ma penso di avere il diritto di dedicarmi con passione a ciò che mi piace, e se ne ho la voglia, il tempo, e la disponibilità, ho anche il diritto di esporre ciò che faccio, sempre con la stessa passione, difficoltà, e senza il bagaglio culturale preteso da questo signore! Nel caso di una eventuale esposizione al pubblico, sarebbe proprio chi vede le opere a giudicare se ho fatto un lavoro ottimo, buono o mediocre; purtroppo in Italia ci sono troppi critici, tutti bravi a sparare sentenze e a giudicare gli altri.
Caro signore, scendi dal tuo piedistallo, poichè aver studiato arte, fare conferenze e dibattiti, partecipare a mostre e manifestazioni artistiche e fotografiche, soprattutto umiliando chi nelle stesse ci sta mettendo impegno e passione, nonchè sudore e sacrifici, magari sottraendo del tempo agli affetti, solo per inseguire un sogno: realizzare qualcosa che sia l’appagamento delle proprie fatiche, la foto che fa dire “è un capolavoro”.
Questo dovresti dire quando parli, invece di “dobbiamo negare l’accesso a chi non è preparato” o a chi non ha il riconoscimento ufficiale… ma ufficiale di chi?
Non so quanti abbiano pensato le stesse cose che io sto dicendo adesso, ma penso sicuramente tanti… tutti quelli che avendo magari una professione non attinente la fotografia, appena possono trasformano il loro bagno in camera oscura e provano, riprovano e affinano la tecnica, e fanno delle foto, che anche se mal riuscite, per ognuno di loro è un momento indelebile nella memoria… ma tu caro signore, l’hai mai fatta una foto col cuore, o prima hai studiato tutta la storia della fotografia?
E a tutti i nuovi fotografi digitali con smartphone cosa farai? Li mandi in un campo di sterminio?
Scusate lo sfogo, ma non potevo fare altrimenti. Non saprò mai se il signore del post mi leggerà, anzi penso proprio di no… non rientro nei suoi standard!
Grazie a tutti… ciao!

 

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